Castellanza quale destino per l’inceneritore Accam

Nella società detiene una quota pari a meno del quattro per cento. Ciò non significa, però,  che il comune di Castellanza non debba avere a cuore le sorti dell’inceneritore Accam e del consorzio deputato a gestirlo.

La discussione è stata favorita dal punto dell’ultimo consiglio concernente il bilancio consolidato dove la parte del consorzio borsanese non è stata suscettibile di inserimento in quanto, ha ricordato l’assessore Maria Luisa Giani, “Accam non ha ancora approvato il bilancio del 2019 e quindi non ci ha potuto trasmettere i dati per il consolidamento”.

Ma vi è un aspetto che si estende ben al di là dell’operazione contabile e riguarda appunto il futuro di Accam. Il comune guarda con attenzione a una manifestazione d’interesse che la società Amga di Legnano ha promosso tesa a coinvolgere varii operatori del settore per cercare di venire in soccorso del consorzio.

“Al momento – spiega il sindaco Mirella Cerini – tale manifestazione di interesse, che riguarda un piano industriale sul ciclo integrato per la gestione dei rifiuti, è congelata.

Il rischio è che si perda uno scenario che tiene insieme i contributi dei soci, cioè i comuni, e finisca per avere ricadute sui comuni stessi, l’obiettivo è creare un partenariato forte in grado di mantenere la società di natura pubblica”. GIà, perchè uno dei possibili scenari è proprio quello dell’ingresso di un operatore privato.

E sul punto il consigliere del gruppo misto Romeo Caputo esprime la necessità di vigilare con attenzione: “in primo luogo – evidenzia- mi domando come sia possibile salvare Accam se molti dei soci nemmeno vi conferiscono i loro rifiuti, ma al di là di questo, occorre evitare di arrivare al fallimento della società cercando una soluzione di compromesso attraverso un accordo con i privati, o si chiude l’impianto favorendo il subentro di un privato senza restrizioni oppure si dialoga con lui”.  Il problema resta apertissimo. 

(immagine di repertorio)

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